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Mamma, figlia mia!

Oriol Valls, che si occupa dei neonati in un ospedale di Barcellona, dice che il primo gesto umano è l’abbraccio. Dopo essere venuti al mondo, al principio dei loro giorni, i bebè agitano le mani, come per cercare qualcuno. Altri medici, che si occupano di quelli che hanno già vissuto, dicono che i vecchi, alla fine dei loro giorni, muoiono cercando di alzare le braccia. Ed è così, per quanto si voglia rigirare, e per quanto se ne parli. A questa cosa, così semplice, si riduce tutto: tra due batter d’ali, senza altre spiegazioni, trascorre il viaggio.

Eduardo Galeano – Il viaggio

 

A chi di voi non è capitato di sentirsi “genitori dei propri genitori” ?

Quando il tempo passa e i genitori invecchiano hanno bisogno di te ti tendono le braccia in segno di amore e aiuto e tu accorri per quel sentirti mamma di un adulto che è stato la tua vita, che ti ha insegnato i valori che hai in te, che è tuo genitore e ora diventa figlio.

Io me li curo i miei genitori, come due persone da crescere, da guidare, da aiutare nel loro cammino di vecchiaia, che è poi tornare un po’ bambini e ricominci come hai fatto con i tuoi figli.

I nostri genitori però hanno una lunga vita vissuta quindi sono meno inclini a essere guidati. Le cure, le medicine, o semplicemente la semplice gestione delle cose quotidiane diventano un motivo di continue spiegazioni e spesso discussioni.