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L’amicizia

amicizia“Molte persone entreranno ed usciranno dalla tua vita, ma soltanto i veri amici lasceranno impronte nel tuo cuore”

Eleanor Roosevelt

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L’amicizia è rara e per questo preziosa. Ho avuto delle vere amiche del cuore, indimenticabili, con loro ho condiviso lunghe stagioni della mia vita, ricordi importanti ai quali spesso ritorno per sentire il sapore di quelle emozioni. La vera amicizia mi ha accompagnata da bambina al matrimonio, alla nascita di mia figlia, ai suoi primi giochi, poi non ho più trovato la vera amica, forse tempi e impegni diversi hanno condizionato incontri speciali. Le amiche vere però non si dimenticano mai. Allora mi tuffo nei ricordi della purezza di quegli anni che ci hanno formate e che sono indelebili, anni in cui avevo accanto a me sempre un’amica, una sorella, una confidente. Come fare a meno dello scambio di sensazioni, di confronto, del volersi bene e strapparsi l’anima l’una per l’altra.

amicizia3La mia prima amica del cuore abitava difronte casa, ci siamo conosciute alle elementari e ci siamo separate al liceo continuando a vederci sporadicamente fino al suo matrimonio, sposa giovanissima e felice. Dividevamo tutto, studio, giochi, attività’ fisica, atletica in particolare, passione che lei pratica ancora, le prime cotte, la politica. Vivendo vicine ogni momento era buono per incontrarci, un giro in piazza, una sosta studio, una commissione per le mamme, un gelato o una cioccolata calda. A scuola andavamo insieme, a piedi alle medie del quartiere, in autobus al primo anno di liceo, poi finalmente con la mitica “vespa” io, più comoda per andare in due, il classico “ciao” lei. Che fatica furono quei motorini.. i genitori di entrambe contrari, poi ha ceduto per prima sua mamma, perché lei era la più grande di noi e mio padre era un osso duro da convincere. La mia prima grande passione, amore non ricambiato e grande sofferenza è stato condiviso con la mia amica che elargiva consigli, sopportava le mie lacrime, mi accompagnava nelle scorribande per vederlo solo un attimo. Amore sbagliato, io quattordici anni, primo liceo scientifico, lui diciotto ultimo anno, bello anzi per me bellissimo, un po’ alternativo, già grande. Ad allontanarci è stata la politica, di sinistra tutt’e due. Lei entrò in una cellula giovanile del Pci, rigorosa e istituzionale, io vagavo nell’area extraparlamentare, irregolare alternativa. L’impegno politico occupò molto del nostro tempo, cosi cominciammo a vederci meno, quando ci incontravamo però era un interminabile confronto di idee, di maturazioni diverse. Io poi decisi di saltare un anno di scuola, avevo fretta di crescere e mi spostai alla succursale dello stesso liceo, in una nuova classe dove mi veniva poi permesso di effettuare l’esame come privatista e dare la maturità. Io ho cambiato scuola e lei si è innamorata, ma innamorata davvero, fino a sposarsi. Ho condiviso con lei il suo amore giovanissimo e i preparativi del matrimonio. Le nostre strade si sono divise poco dopo, le scelte di vita erano cambiate, il tempo a nostra disposizione era sempre meno, per alcuni anni sono rimaste lunghe telefonate, poi incontri sporadici ed ora i ricordi.

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Così nella nuova classe trovai una nuova amica. Aveva una moto ducati 125 una ragazza un po’ maschiaccio, molto determinata, dolcissima. Un anno più grande di me, stessa classe. Insieme abbiamo condiviso l’esame di maturità, l’ideale politico, anche se spesso in modi diversi, i viaggi in autostop, la tenda, gli ostelli, il primo viaggio in macchina appena presa la patente, gli amori, le sofferenze, le gioie. Eravamo sinergiche. E’ stato l’amore a separarci lei compagna, in amore e in politica quando lui fu arrestato non lo abbandonò un attimo, e per due anni interi si dedicò a lui e alla sua uscita dal carcere. Era una esperienza che sentiva fortemente di fare, le sono stata vicina fino a quando ho potuto, poi le cose hanno preso il loro corso. Ci siamo risentite dopo qualche anno, lui era libero, ma non stavano più insieme, un amico comune riuscì a mettere insieme per una sera il nostro vecchio gruppo e così ci siamo riviste. Una serata intera di ricordi, con la promessa di non perderci di vista, ma non è stato così.

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E poi L’amica conosciuta al corso di danza, fra alti e bassi è l’unica che vedo ancora, un cinema, una lettura, una pizzotta, come la chiamiamo noi, e qualche chiacchiera sui figli, i nonni, i sogni. Si perché non abbiamo mai smesso di sognare.
E passiamo al rapporto di amicizia adulto, ormai di donne alle prese con la grandezza della vita. In quella fase non si cambia, si è formati, la sinergia è difficile. La vita ti mette alla prova, richiede sforzi e sacrifici, quello che agli occhi della gioventù sembra bello, divertente, facile, con il tempo assume altri significati, è l’amicizia diventa difficile da conservare. Siamo state grandi amiche abbiamo passato insieme le fasi più importanti della vita, i grandi passi, matrimonio e figli, poi lei ha lasciato Roma e non ci siamo sentite più.

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Rimane sempre il cuore però a ricordare. Tutte le mie amiche si sono incontrate, loro, le persone più care, le amiche del cuore, nei momenti belli c’erano. A volte quando mi lascio andare nei ricordi, penso a come, ora che non le vedo, sono diventate, se sono ancora belle, se sono felici. Provo rimpianto di quei momenti, di quel trasporto quasi totalitario che ci univa, e le vorrei tutte vicino a me, vere, fisiche.
Credo che oggi sia cambiato il valore della parola “amicizia” non si “ascolta” più, o si “ascolta” meno, tutto corre via veloce. Oggi ci sono i social network, si è amici su facebook, o ci si segue su twitter, si chatta, si parla su skype.. Insomma sempre in contatto, mai vicini al cuore.

 

 

Amico mio, accanto a te
non ho nulla di cui scusarmi,
nulla da cui difendermi,
nulla da dimostrare: trovo la pace..
Al di là delle mie parole maldestre,
tu riesci a vedere in me
semplicemente l’uomo.

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Antoine de Saint-Exupery